Siamo ormai agli sgoccioli di un autunno piuttosto secco e sostanzialmente mite. Già stanotte è entrata un po’ d’aria fredda ma soprattutto mercoledì entrerà un po’ di freddo: parliamo di poco perchè una -4°C a 850 hpa (1300 metri) non è chissacchè, ma sarà sicuramente utile perchè entrerà aria più fredda alle basse quote soprattutto sulle prealpi. Giovedì arriverà invece una pertubazione nevosa per le nostre Dolomiti. Non sarà la prima del semestre freddo, ma è la prima a ridosso dell’inverno che cambierà di fatto tutti gli scenari che abbiamo fin qui fotografato. Da giovedì a domenica sarà una pertubazione a più riprese che sarà contraddistinta da forti venti in quota: si parla dai 60 ai 100 kmh sulle creste con vento da sud con un cuore però prettamente invernale con quota neve nei fondovalle dolomitici con sconfinamenti all’inizio ed alla fine anche su alte prealpi e fondovalle pre-dolomitici-prealpini. Venti da sud vuol dire sollevamento orografico, vuol dire precipitazioni costanti e cospicue. I quantitativi si aggirano almeno a 100 cm oltre quota 1700 m: parliamo di almeno perchè i quantitativi sembrano davvero ingenti in quattro giorni di neve. A rischio ci sono soprattutto i passi Alpini che potrebbero essere anche chiusi preventivamente per rischio valanghe. Per i fondovalle alpini si parla di tanti centimetri, ma per i dettagli cercheremo di essere precisi nei prossimi giorni. Parlare di problemi idrogeologici è un po’ prematuro però la quota neve sembra poter assestarsi, per le Dolomiti, dai 1000 ai 1500 m.