Ormai è sulla bocca di tutti: ritorna a piovere dopo un mese. Siamo abituati a relazionarvi sul tipo di peggioramento e su un’analisi a grandi linee, dandovi l’opportunità di capire e di farvi un’idea di quello che potrà accadere sopra le nostre teste.
Saranno quattro giorni in cui vivremo essenzialmente tre fasi.
La prima, quella che è partita stamattina, che sarà l’antipasto per quello che avverrà domani, cioè sostanzialmente un passaggio autunnale, con venti da Sudovest accompagnati con piogge più o meno deboli. E’ un passaggio che ci aspettavamo 10 giorni fa, ma che non è avvenuto per il forte blocco presente tra nord Europa sino ai Balcani, ora allentatosi per la spinta continua dall’Iberia, che ha subìto nelle ultime due settimane, piogge così copiose, ovviamente da record, dopo un lungo periodo di sottomedia pluviometrico, iniziato a fine autunno, vista l’assenza dei venti oceanici.
E’ un primo passaggio che si può accorpare a quello di domani, più corposo ma altresì blando nella sua velocità. Blando vuol dire, quota neve in aumento, attualmente sui 1600 m nelle Dolomiti ma in risalita sino ai 2000 m più che altro per l’esiguità delle precipitazioni e una radiazione che comunque è piuttosto alta.. Un accumulo stimato sui 10-20 mm diffusi tra montagna e pianura.
La seconda fase è caratterizzata dalle prime infiltrazioni di aria fredda, che arriverà sempre da sudovest (mentre sarà scirocco in pianura) e che farà calare la quota neve in maniera progressiva, passando dai 1700-2000 a 1200-1500 sulle nostre montagne. E questo darà spazio a rovesci concentrati soprattutto in montagna e pedemontana ed ad un rinforzo dei venti a tutte le quote. In questo caso sono previsti tra i 10 ed i 20 mm abbastanza diffusi, ma molto dipenderà da quale sarà lo scarto termico che si verrà instaurare tra oggi e domani.
La terza ed ultima fase sarà l’entrata veloce dell’aria fredda dalla porta della Bora che entrerà nella mattinata di sabato e che sarà accompagnata da rovesci. Un drastico calo della temperatura con venti che si intensificheranno nel pomeriggio. E’ la fase più delicata per quanto riguarda la quota neve, perchè già leggiamo di tutto e di più. Sarà il peggioramento più corposo con altri 15-30 mm concentrati tra basse dolomiti e alta pianura, in spostamento verso sud in nottata. Quest’ultimo sarà un tipico peggioramento primaverile, una stagione che permette infiltrazioni di aria fredda e nevicate sino a quote medie. Ci sentiamo di prevedere una spruzzata fino ai 600-800 m sulle prealpi con l’interessamento dei fondovalli alpini e solo a mezza costa in quelle prealpini. La neve più corposa la avremo sopra i 1200 m a tutte le latitudini con quantitativi anche di 30-50 cm, in base realmente a come si muoverà questo rientro perturbato.
E’ ipotizzabile un quantitativo nel peggioramento dai 60 cm in su diffusi sulle Dolomiti oltre quota 2000 m, con punte sulle “solite” zone, Valsugana nord, Primiero, Agordino e parte del Cadore anche di 100 cm oltre i 2400 m. Oltre i 50 cm sui 1500 m sulle Prealpi. Ecco sono stime che lasciano il tempo che trovano ma che danno l’idea di un peggioramento interessante sotto tutti i punti di vista.
E’ evidente che stiamo tutti guardando alla fine del periodo di CRISI pluviometrica che osserviamo da fine estate. Sottolineiamo che sarà molto difficile rimpinguare questa crisi (badate ai termini che usiamo), anzi sarà solo un “veloce” ringraziamento ma che ben presto sarà una goccia nel deserto. Dico questo perchè il deficit idrico montano è ben lontano da essere colmato, visto che siamo sotto i due metri di neve di deficit a quota 2500 m. Serviranno più perturbazioni di questo genere (che tutt’ora non se ne vedono all’orizzonte) per lenire i problemi che usciranno non oggi, non domani, ma tra tre-quattro mesi, quando la richiesta idrica delle coltivazioni e dell’attività umana sarà 10 volte in più di oggi. La preoccupazione nostra è proprio rivolta al bimestre Luglio-Agosto e tutte le nostre analisi, su questo tema, sono rivolte a quel periodo di tempo.
In allegato la “prima” neve primaverile del Sass Pordoi 2950 m e la previsione entro venerdì dei modelli ARPEGE di pioggia accumulata da oggi a venerdì e da oggi a domenica mattina, termine del periodo perturbato