Stiamo per terminare questo 2022 che se ce lo ricorderemo, lo ricorderemo per le lunghe fasi anticicloniche, per la poca pioggia e per la mitezza che ha imperversato praticamente in 11/12 di anno, che come già è stato scritto a livello nazionale-internazionale è il più caldo di sempre. Una lunga fase di perturbazioni ha fatto aumentare il manto nevoso in media-alta montagna, facendo in felici moltissimi addetti al turismo, ma non tutti. Purtroppo la pioggia di una settimana fa, ha illuso soprattutto il comparto prealpino, che poteva aprire le persiane ad un periodo idilliaco, visto che era fisiologico che ci fossimo imbattuti in un’alta pressione che perdurerà per settimane. “Una buona fase perturbarta” ma non ottima, perchè l’ottimo significava incamerare almeno due metri di neve alle alte quote, ma ad oggi si contano 100-140 cm sopra i 2500m, che è sempre meglio del nulla di un anno fa, però non è quello che ci si aspetta dopo un anno e mezzo di sottomedia quasi sempre rispettato. In ogni caso siamo positivi e i dati Arpav ci confortano per le medie-alte quote, dove si registrano 40-70 cm a quota 2000 m praticamente diffusi, con qualche picco nelle solite zone fino agli 80 cm del Col dei Baldi. Nella terza pertubazione sono caduti 15 cm diffusi poi mangiati dalla neve fino ai 1800 m, poi ne è caduta altra per altri 10 cm per un totale medio di 20 cm oltre i 2200. Avete le immagini di Arpav allegate per capire la situazione.
Non vi abbiamo parlato del freddo, anche perchè è stato ampliamente dibattuto su tutti i gruppi e notiziari locali, però potremo dire anche la nostra, anche se realmente i dati più interessanti li scaricheremo manualmente nelle prossime settimane, Sull’ondata fredda di due giorni in quota (mentre in pianura è durata grazie all’inversione di una settimana), possiamo affermare di aver raggiunto la temperatura più bassa dal 2020 al Sass Pordoi (2950 m), -20,4°C e il nuovo record dell’ultimo anno e mezzo di Cima Tofana (-22,4°C, il 2022 era scesa a -19). Sono gli unici dati veramente interessanti perchè tutto il resto della strumentazione è stato letteralmente congelato dal cambio di neve durante la fase perturbata che non ci ha permesso di registrare dati perchè era tutto “glassato” di ghiaccio.
Sembra ci possa essere qualche debole spruzzata entro la fine della prossima settimana, ma sarà qualcosa che sarà facilmente spianata dai forti venti che sono previsti in quota. Ieri abbiamo toccato i 101 km/h a Punta Penia 3343 m, 96 km/h alla Rosetta e 93 km/h al Piz Boè. Roba d’alta quota, infatti nei comprensori sciistici, Sellaronda in primis, non abbiamo neanche superato i 60 e poi di notte. Ed ormai siamo al 20esimo giorno aperto consecutivamente senza problemi di vento e quindi ci chiusure.
L’occasione è per augurarvi un Buon Natale a tutti voi, e ringraziarvi per seguirci, seppur non riusciamo ad essere esaustivi al 100% dall’ultima fase perturbata, causa blocco delle stazioni più importanti. Dipendiamo da madre Natura perchè i nostri reportage arrivano proprio dalle Sue gesta.
Per chi volesse associarsi con noi (con tessera personalizzata a casa tua), è appena stata aperta la Campagna Associativa 2023. Non facciamo tanti proclami, ma facciamo quello che ci piace di più, raccontarvi cosa succede e analizzare cosa è successo. Qui trovate cosa abbiamo fatto nell’ultimo anno, il nostro quindicesimo anno. Bastano pochi euro per supportarci.
https://www.meteotriveneto.it/odv-meteotriveneto-m3v-campagna-associativa-2023.html
Grazie in anticipo!