La seconda perturbazione (la numero 14 del mese) attraverserà la Penisola tra la seconda parte della domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta. La prima ha portato alcune precipitazioni sparse, arrivata dopo un’altra perturbazione, la 12esima, che ha regalato 30-40 mm diffusi e ha riportato quantitativi di neve intorno ai 20 cm in fondovalle dolomitico e 40 cm in alta quota, diciamo sulle quote 1800-2500 m. Non apprezzabile il quantativo di neve sopra quota 2500 m a causa del forte vento. Il forte vento è stato la prerogativa per avere quest’oggi il 30 marzo 2024, un episodio di “neve rossa” ovvero il fiocco che è stato condensato con i granelli di sabbia del Sahara, sospinti da una profonda perturbazione che ha pescato la sabbia a 2500 km da noi. Un evento che succcede ormai sovente anche in primavera, ma è un fenomeno prettamente autunnale, quando i grandi movimenti di masse d’aria più fredde, talvolta, sprofondano nell’Africa Occidentale, dando luogo a scontri di vento importanti, come in questo caso. Anche in Vaia, il pescaggio di aria più calda dal deserto aveva provocato 25-28 gradi in Sicilia ed in Albania, sospingendo i granelli fino in nord Europa: la differenza con Vaia è che l’entrata di aria fredda ad ovest è stata nettamente più fredda di oggi, e quindi lo scontro termico non provocherà gli stessi quantitativi di pioggia, ma come si rimarca, può succedere più spesso del dovuto e tutto dipende dall’energia di contrasto tra due masse d’aria.
Il richiamo caldo di questa perturbazione numero 14 (anche nel 2014 si arrivò a 14 perturbazioni in Marzo) ha permesso un assestamento della neve ma anche la scomparsa della neve sino a quota 1600 m nelle Dolomiti. Notevoli le foto che ci provengono dalle nostre webcam che vedete qui sotto: da Ra Valles a Cortina, al Sass Pordoi, a Punta Penia le immagini sono molto scenografiche.
Nelle prossime ore arriverà questa perturbazione che sarà divisa in due fasi: la prima nella nottata di oggi e la seconda nella nottata di domenica. Quest’ultima sarà la più cospicua a guardare i modelli. ARPAV segnala quantitativi medi in 60 ore di peggioramento di 50-75 mm in tutte le Dolomiti, che significherebbero 50-60 cm sopra i 2400 m, e 0-15 cm sopra i 2000 m. Le prealpi sarebbero ancora le più tartassate con 100-130 mm di accumulo totale con i problemi del caso per quanto riguarda i “soliti” torrenti del vicentino e trevigiano. il CFD Veneto ha messo allerta gialla su Alto Brenta e Alto Piave ma domani potrebbe anche arrivare ad arancione per smottamenti e frane locali, mentre gialla per la situazione fiumi nelle prossime ore
Difficile ad oggi stimare la neve al suolo:dovremo essere tra i 220 e i 250 cm oltre quota 2400 m, sui 100 cm a 2000 m, 50 cm più sotto fino ai 1600 m.
immagini dalla Tofana nel Cielo
immagini dalle nostre webcam
immagini da Punta Penia di Flavio Tolin