MITEZZA IN ALTA QUOTA: NON ACCADEVA DAL 20 NOVEMBRE. PASSATI DAI -18,8°C DI DOMENICA MATTINA AI 5,3°C DI OGGI.

Da oggi prima vera rimonta mite in alta quota dopo il “pazzo” colpo di coda di sole circa ore 60 fa. E’ il primo giorno di mitezza dell’anno, cioè sopra i tre gradi che abbiamo registrato il secondo giorno dell’anno in quella altrettanto “pazza” rimonta calda che ancora ce la ricordiamo. E’ iniziata in alta quota oggi con 5,3°C alla Cima Tofana 3205 m e i 6,2°C del Piz Boe’ 3152 m ma già si sente effetto di una certa subsidenza in valle, con il primo ventello a Levico Terme 500 m (massima a 20,5°C), contro i 17,5°C della pedemontana veneta ed i 18,5°C della pianura veneta. Non si sente la stessa mitezza in quota, coperta probabilmente da una sterile inversione (potrebbe essere anche doppia) che a breve dovrebbe arretrare: i 6,3°C alla Paganella 2125 m, i 7°C al Monte Avena 1430 m, ed i 12°C di Asiago centro 990 m, sono davvero esemplificativi.
Molto particolare pensare che solo poco piu di 60 ore fa abbiamo staccato un eccezionale -18,8°C, uno delle 10 temperature più basse da dicembre a questa parte. Aria fredda che si è incuneata sulle Dolomiti Settentrionale e solo parzialmente in quelle centrali, difatti il gap con i record di metà febbraio sono davvero più alti rispetto ai soli 3 gradi con il record invernale di -21,2°C di Cima Tofana 3205 m. Aria di prima qualità solo in alta quota, che non è riuscita ad addentrarsi in valle o solo parzialmente nella nottata successiva, evento che accade spesso proprio per la protezione orografica alpina.
Si apre una fase mite di qualche giorno, un classico dopo un colpo di coda dell’inverno, un “rimbalzo” tecnico che sovente accade in tutte le stagioni, soprattutto in alta quota. Gli effetti li avremo da domani sui nostri territori, ritornando per alcuni giorni sopra quota 21-22°C fino a domenica quando ci dovrebbe essere un passaggio lievemente perturbato che comunque farà innescare ventilazione tesa, rispetto ai prossimi giorni che sarà deboluccia. Ventilazione che invece c’è stata nella giornata di sabato con un passaggio ventoso piuttosto importante per la stagione: nella prima immagine dei dati di vento, si notino le massime raffiche nei settori più esposti a correnti occidentali e meridionali della montagna triveneta, con la Paganella a 88 kmh e l’inedito 80 kmh al Passo Sella. Invece nella mattinata di sabato il vento è girato dai quadranti settentrionali e le “solite note” località hanno staccato la tripla cifra, chiaro esempio di foehn. 122 kmh a Ravalles, 109 a Punta Ces e un vento che è riuscito a sfondare anche sulle prealpi con i 79 kmh del vicentino Montefalcone e 66 kmh della veronese Torla. Insomma non ci siamo fatti mancare nulla in questo periodo, tranne gli apporti pluviometrici che sono stati tra i 5 ed i 15 mm in base a dove hanno colpito di più i temporali soprattutto in sede prealpina e sulla media-bassa pianura.
Per quanto riguarda la pioggia per ora non si vede un innesco brusco di precipitazioni, ma visto cosa sta succedendo a ovest nella penisola iberica, con una fase piovosa oltre ogni aspettativa, è facile ipotizzare lo sblocco anche dalle nostre lande, anche se non sembra imminente. Purtroppo siamo troppo influenzati dai grandi media e l’assenza di notizie sulla “siccità” ci pare che in tre giorni di pioggia possa essere stato risolto tutto, invece più passa il tempo e più sarà grave la situazione estiva.
Stefano Zamperin
Presidente ODV Meteotriveneto

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