NEVE DEL 10-11 MAGGIO FINO AI 1300 M SULLE VALLI. IN QUOTA 20-30 CM

Nessuna particolare criticità segnalata nelle ultime ore dopo una delle prime persistenti pertubazioni da dicembre 2022. Tra la pianura ferrarese e quella rodigina, a cavallo del nostro amato fiume Po, sono stati registrati da ARPAV oltre 100 mm, ed un’area a sud dei Colli Euganei fino a 75 mm in 36 ore.
Il sistema doveva interessare più copiosamente tutto il Veneto nella nottata, ma invece si è progressivamente indebolito verso est, ora lasciando rovesci a macchia di leopardo, insistenti più a est.
La zona più piovosa nell’ambito montano è stata come spesso accade, la zona della Lessinia e Piccole Dolomiti, ma gli apporti pluviometrici sono davvero limitati rispetto alle sciroccate che negli ultimi 15 anni stiamo assistendo e che non annotiamo da diversi mesi.
La nota più interessante, ben prevista da Arpav, è l’abbassamento della quota neve, per una leggera infiltrazione di aria fresca ma soprattutto per la persistenza dei fenomeni. Nella seconda parte della notte la neve è scesa sino ai 1300 m nelle Valli Alpine settentrionali, Fassa, alto Agordino, Badia, Gardena e parzialmente la conca ampezzana. Un risultato sì ben inquadrato dalle previsioni Arpav, ma non così scontato perchè la temperatura che stiamo misurando ai 2950 m del Sass Pordoi è stata di -4,6°C, quindi un gradiente termico di 5 gradi in 1400, quando il gradiente normale sarebbe di quasi 9 gradi.
Rispettati i quantitativi di neve sui Passi dolomitici previsti dai modelli: dai 10 ai 25 cm in base all’altitudine. Vi postiamo le foto di Bar Giusy al Passo Pordoi, Rifugio Castiglioni al Passo Fedaia e Hotel Maria Flora di Passo Sella, tre dei pochissimi locali aperti praticamente tutto l’anno. In alta quota al Sass Pordoi, dalle nostre webcam , apprezziamo un manto intorno ai 30 cm,

Le previsioni per i prossimi giorni è una certa variabilità al mattino e rovesci e forse anche temporali nella serate-nottate. Poi da domenica nuovo peggioramento dalla tarda mattinata con dei quantitativi che potrebbero aggirarsi ancora dai 20 ai 50 cm in montagna oltre quota 2000 m.

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